La direttrice dell’Accademia NAMI e Presidente Sezione Sistema Moda Confindustria Chieti-Pescara, Rita Annecchini, racconta i trend in corso nel mondo e il valore del Made in Italy del BBF alla Notte dei Ricercatori 2021 dell’Università di Chieti-Pescara
Rita Annecchini è stata chiamata a dare il suo contributo alla tavola rotonda intitolata “Incontriamo la bellezza” organizzata dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Chieti-Pescara per iniziativa del professor Luca Ianni. L’incontro si è svolto venerdì 24 Settembre durante la Notte dei Ricercatori 2021 presso il Campus universitario di Chieti Scalo con la partecipazione della stilista Isabella Caposano, il dott. Giuseppe Carletti, la campionessa olimpionica Fabrizia D’Ottavio con la moderazione del professor Armando della Porta.
Il Made in Italy è considerato in tutto il mondo sinonimo di qualità e di gusto. Quali sono i processi in corso in conseguenza delle dinamiche innescate dalla pandemia da Covid-19?
LO SCENARIO
Molti settori produttivi vivono un momento di grande fermento, altri in crisi profonda, fiaccati dalle costrizioni imposte dalla pandemia, come le industrie del turismo e della ristorazione.
Sul piano internazionale si registra l’enorme crescita e forza della Cina, che è riuscita far fronte al covid-19 solo con una lieve flessione sulla produttività nazionale. La presenza incalzante della Cina ha più di un effetto sulle relazioni internazionali, soprattutto in riferimento agli Usa e alla Russia. In Europa, sono in corso ancora aggiustamenti dopo la Brexit.
Non ultimo, l’impatto dei cambiamenti climatici costringe a ragionare sulla necessità di ulteriori vincoli, sui quali è sempre più complicato far convergere le agende dei governi.
IL BBF
Quali dinamiche sta attraversando il BBF italiano nel panorama sopra descritto?
Per BBF, che sta per Bello e Ben Fatto, si intende la facilità di riconoscere l’italianità come caratteristica di un prodotto.
BBF indica prodotti di elevata qualità che trovano la loro massima espressione nelle produzioni maggiormente legate al gusto e alla creatività.
Il Bello e Ben Fatto italiano vale 135 miliardi di euro e rappresenta una parte consistente delle esportazioni complessive dell’Italia. Riguarda tutti i comparti del made in Italy, sebbene interessi in modo più marcato i settori delle 3 “F”
Fashion, Food e Furniture.
BBF UNA MARCIA IN PIU’ PER L’ITALIA
Il BBF verso i paesi avanzati vale 144 miliardi di euro.
Il BBF verso i paesi emergenti vale oltre 20 miliardi di euro.
I margini di crescita dell’export parlano di 82 miliardi di euro!
Gli Usa sono a più alto potenziale di sviluppo per i BBF italiani ma si aggiungono anche Cina, dove si prevedono 70,2 nuovi milioni di ricchi nei prossimi 5 anni, e la Russia, che costituiscono il gruppo di mercati top premium insieme a Emirati Arabi Uniti; a questi affianchiamo tre mercati in decollo: Arabia Saudita, Messico e Malesia.
Per la moda (abbigliamento, tessile casa, pelletteria, calzature, occhialeria e gioielli) il potenziale export sfiora i 14 miliardi nei mercati avanzati e ammonta a 6,4 miliardi negli emergenti.
UN POTENZIALE DA COGLIERE: COME?
Come sviluppare le potenzialità del BBF? Prova a dare una risposta il Rapporto 2021 intitolato “La Dolce Vita: il potenziale del Made in Italy nel panorama internazionale che cambia”, realizzato dal Centro Studi Confindustria, che ci indica le direzioni da seguire.
DIGITALE: sviluppare la promozione del BBF sui canali di vendita online e dare supporto agli operatori con una formazione continua.
SOSTENIBILITA’: cresce la richiesta di standard più elevati di sostenibilità, conseguenza della crisi ambientale in atto e di una maggiore coscienza di rispetto dell’ambiente circostante. E’ fondamentale tenerne conto nella progettazione di ogni attività dal breve al lungo termine.
Continuare con la lotta alla contraffazione del Made in Italy attraverso la promozione delle filiere virtuose e una più efficace esposizione dell’italianità su tutti i canali. Fondamentale in tal senso sarà la crescita di reti e consorzi per una presenza più compatta sui mercati internazionali.
DATI INCORAGGIANTI
I dati Ice Pechino del semestre gennaio-giugno 2021 hanno visto balzare la moda tricolore dal quarto al primo posto nelle relazioni commerciali con il Paese asiatico, con una quota di mercato del 12% e un valore di 6 miliardi di dollari.
A guidare lo slancio, secondo Hylink, il crescente successo dei brand di nicchia e dalla tradizione artigianale.
E’ fondamentale, per cogliere le opportunità, la formazione, per incrementare la consapevolezza e insegnare la cultura del bello e del saper fare. Questo è il Made in Italy…
Durante il periodo del lockdown, ad esempio, gli studenti dell’Accademia NAMI hanno deciso di contribuire gratuitamente alla realizzazione di DPI destinati alla popolazione. Un’iniziativa spontanea da cui è nato infine un video con lo scopo di sostenere e promuovere il Made in Italy.
La parte più interessante del video è stato il forte messaggio che parla di cultura del saper fare italiano e dell’importanza di aprirsi all’apporto innovativo che deriva dalle professionalità delle nuove generazioni.
La formazione, quindi, come una delle principali leve di sviluppo del Made in Italy perché «L’occasione favorisce solo la mente che vi è preparata» (Louis Pasteur).